Le sue lettere
Le sue lettere
Ci teniamo a pubblicare queste due lettere di Filippo, che sono il messaggio e la missione che ci ha lasciato: la prima scritta a gennaio 2013, dietro richiesta di una sua testimonianza sull’esperienza della malattia, per il giornalino parrocchiale ”Ape Regina”; la seconda il 22 agosto 2013 (festa di Maria Regina…) nel pieno della malattia, scritta di sua spontanea volontà, chiedendo a tutti di diffonderla il più possibile, nella quale chiede di pregare anche per gli altri “che stanno peggio”.
Questa è una delle sue testimonianze più belle, perché lui che mai si era voluto mettere in mostra, nel momento di più grande sofferenza della sua vita ha pensato solo agli altri, passando sopra anche alla sua naturale ritrosia e decidendo di scrivere per rivolgersi a più persone possibili.
Gennaio 2013
Mi presento: sono Filippo, molti di voi mi conoscono e quasi tutti avranno sentito parlare di me. Mi è stato chiesto dai redattori dell’ Ape Regina di raccontare con un articolo la mia esperienza nella malattia, perciò cercherò di raccontare in breve quello che ho vissuto e come l’ho affrontato. È iniziato tutto intorno al Gennaio scorso, quando improvvisamente mi si tappò l’orecchio destro. Dall’ otorino, ovviamente, la diagnosi era otite, e quindi, di conseguenza, la cura con antibiotici e cortisone; non passando i sintomi sono andato avanti ad antibiotici per un paio di mesi, quando improvvisamente ho notato di avere problemi di natura muscolare a masticare. Nel giro di pochi giorni mi è venuta una paresi alla gola e alla lingua, mi sono iniziati a venire dei mal di testa in successione e non riuscivo ad ingoiare ciò che mangiavo. Abbiamo quindi fissato una risonanza a Careggi che ci ha poi rivelato che avevo una massa estranea nella zona del rinofaringe che andava a schiacciare il nervo Trigemino. Quindi decisero di prelevare dei campioni di tessuto dalla massa tramite una biopsia. Dopo giorni di angosciante attesa “reclusi” in reparto oncologico al Meyer, è arrivata la risposta: Rabdomiosarcoma Embrionale delle parti molli (già dal nome…). È stato qui che abbiamo visto il primo segno della presenza di Dio: ovviamente i miei genitori e molti altri hanno chiesto a molte persone di pregare per me e questa situazione, che per chi non è abituato a vederla tutti i giorni può sembrare una sciagura, ha riavvicinato alla preghiera molti che ormai avevano “abbandonato ogni speranza” in Dio. Abbiamo così iniziato la chemioterapia, secondo il protocollo, che prevedeva 9 cicli. Dopo essere arrivato ad un punto critico, dato che il tumore era avanzato molto rapidamente ed era arrivato fino all’ encefalo, con il primo ciclo abbiamo subito visto grandi risultati, quindi abbiamo continuato secondo il protocollo. Erano spariti quasi tutti i sintomi, tranne l’impossibilità ad ingoiare che è perdurata fino alla fine. Nell’ arco di sette mesi, fino a fine ottobre, ho fatto i 9 cicli di chemio più 28 sedute di radioterapia. Mi è stata di recente posta una domanda riguardo a questi sette mesi: “Come hai vissuto questo momento e come sei riuscito a passarlo serenamente, per quanto possibile?” Beh, non nascondo che ci sono stati dei periodi in cui ho dubitato dell’ aiuto del Signore e mi sono posto molte domande, come “ma se Dio esiste, perché permette il male?”. Non riuscivo a trovare risposta, ma grazie alle preghiere e alle persone che mi stavano vicino ho capito che l’ amore di Dio si manifesta nelle persone che ti stanno accanto. Finite le cure, abbiamo notato una serie di miglioramenti che ci hanno fatto pensare in positivo: il 14 Novembre ho ripreso, dopo 8 mesi, a ingoiare improvvisamente. Potrebbe sembrare solo un avvenimento, ma cos’ha di importante questo dettaglio? Prima di questo evento è avvenuta una serie di coincidenze, o meglio, “segni”: la mattina mia madre si è fermata in chiesa a dire un mistero del rosario chiedendo la mia guarigione alla Madonna delle Grazie, mia zia, una clarissa, era stata ad Assisi e si era fermata a pregare alla Porziuncola a chiedere la grazia in particolare alla Madonna degli Angeli, ma il fatto che mi ha colpito di più è stato il sogno che una mia vicina di casa ha fatto la sera prima, nel quale io ero guarito, così il 14 è andata al santuario di Montenero a ringraziare la Madonna. Ennesimo segno della presenza di Dio. Ho poi fatto tutti gli accertamenti (TAC, risonanze e PET): tutti risultati positivi, ero guarito. I medici non si aspettavano un risultato così positivo e non credevano che le cure avrebbero potuto fare un effetto così buono. Solo merito delle medicine? Io non credo. Molti mi hanno ringraziato per la “testimonianza” che ho dato loro nella sofferenza, ma in realtà sono io che ringrazio coloro che hanno pregato per me, perché la forza che ho avuto è quella che mi hanno dato loro.
Riguardo alla domanda che mi sono posto sul “male” io ho trovato la mia risposta: ciò che ci accade, nel bene o nel male, sono tutte “sfide” che Dio ci pone e, a seconda del modo in cui le affrontiamo, Egli prepara la nostra ricompensa. Ognuno deve ora trovare la propria risposta.
22 Agosto 2013 (festa di Maria Regina)
Molti di voi ormai mi conoscono per le vicende dell’anno passato: Sono Filippo, Il ragazzo del Rabdomiosarcoma Embrionale al collo. Come purtroppo può succedere il tumore qualche settimana fa mi si è ripresentato in altre sedi. Siamo di nuovo a combattere: questa volta mi ha attaccato delle vertebre dorsali (di cui una è “crollata”) e lombari (poco sopra il coccige). Crescendo la malattia è andata a fare pressione sui nervi che mi hanno piano piano portato via la sensibilità dal bacino in giù. Appena abbiamo scoperto la “recidiva” subito i dottori hanno proceduto a farmi fare 3 sedute forti di radioterapia per bloccare l’ostacolo ai nervi. Pare abbia funzionato. Come se non bastasse sono venute fuori delle metastasi agli arti e ad alcuni linfonodi (che sembrano aver già risposto bene al primo ciclo di chemio). Per fortuna con un po’ di fisioterapia si iniziano già a vedere i primi risultati sulla rimessa in moto dei nervi.
Ho saputo così che avete molti e di qualsiasi credo ricominciato a pregare per me, di questo vi ringrazio e perciò vi ho aggiornati sulle mie condizioni cliniche ma voglio chiedervi qualcosa in più: Stando qui dentro si scopre un mondo nuovo e purtroppo c’è chi sta peggio di me, a cui magari non rimane altro che un miracolo per tornare a fare quello che facevano prima. Ecco: io vi ringrazio di nuovo per le preghiere che ricevo perché le sento vicino e vorrei che anche quelli che stanno peggio avvertano questa sensazione. La mia richiesta per voi sarebbe di aggiungere, magari, una preghiera anche per loro quando pregate per me.
Grazie mille, Filippo